Ma

Posted: September 30, 2005 in Pensieri e riflessioni

Ma

Ho una gran bella voglia di piangere.

Ma non sono triste.

Il pianto sarebbe una dimostrazione a me stesso che sono di nuovo in grado di sentire qualcosa, è passato un po’ di tempo dall’ultima emozione a dire il vero.

Vorrei piangere a dirotto e liberare quella sorta di tossina dell’anima che ti si posa sopra il tuo nocciolo centrale, quello più intimo, subito dopo l’ennesima, ultima delusione.

Ma non sono triste.

Pensavo di aver trovato la mia copia perfetta al femminile con cui condividere praticamente tutto.

Ma mi sbagliavo.

Credevo di aver trovato un equilibrio con la mia copia in negativo che avrebbe dovuto bilanciarmi.

Ma mi sbagliavo.

Ho creduto di poter fare come Frankenstein ed assemblare la mia donna perfetta componendola coi pezzi delle varie frequentazioni.

Ma mi sbagliavo.

Ora sono qui, come prima, a commuovermi per il testo di una canzone; a piangere di gioia ad un concerto. Di nuovo pieno di carica e fiducia nel voler vivere ancora, ma la paura la fa da padrona e poi ci sono gli amici che ti dicono di lasciar stare, che non ne vale la pena.

Hanno 10 anni meno di me ed ogni occasione è quella buona; hanno 5 anni meno di me e piangono per l’ultima delusione d’amore; hanno la mia stessa età e mi dicono che la loro vita è cambiata ma che vorrebbero vivere come me.

Ma non sono me.

Mio padre continua a ripetermi che è ora che mi sbrighi, che dovrei essere già altrove.

Ma non è me.

L’ultima ferita ha ripreso a sanguinare, mi ricorda di come non avrei dovuto lanciarmi al buio in caduta libera. Ma non sento dolore.

Guardo il sangue sgorgare e mi meraviglio del bel colore che ha, eppure credevo che dopo tutte le malefatte e i veleni che ci ho mischiato dentro avrebbe avuto delle sfumature più violacee.

Ma non sento dolore.

Guardo l’ematoma della botta che ha lasciato il suo segno in qualche modo.

Ma non sento dolore.

Sento una carezza sul viso ed uno sguardo appassionato che mi osserva da vicino. Sento il suo odore arrivarmi umido attraverso il suo respiro e ne rimango inebriato.

Ma lei non c’è.

Mi perdo nei suoi capelli e mi riposo sul suo seno dopo aver corso per la sua schiena fino ad arrivare giù alle caviglie.

Ma lei non c’è.

Ho scritto e cancellato, ho sputato fuori un concetto e l’ho subito contraddetto. E’ comodo avere un ma da piazzare in giro ogni tanto, ti lascia lo spazio per dire tutto e il suo contrario, di essere guardia e ladro nella stessa frase, nello stesso pensiero.

Ma…

Vecchia amica

Posted: August 1, 2005 in Racconti
Oggi sono andato in spiaggia da solo, senza pensieri, appuntamenti e soprattutto senza progetti. Il massimo del mio guardare avanti era dove mettere il piede per il prossimo passo per evitare di incappare in qualche scoglio che, si sa, a Jamaica hanno già mietuto molte vittime.
Ero in acqua quando mi sento chiamare dalla spiaggia, è un amico che incontro ogni anno con la sua ragazza. Ne abbiamo passati tanti di giorni al mare insieme senza mai darci appuntamenti, senza essersi messi d’accordo; semplicemente vai in spiaggia e sai che lui e la sua donna saranno li, all’ombrellone bianco e rosso a righe. Molte volte in passato siamo stati in acqua per ore a parlare di qualsiasi cosa, soprattutto di cose senza un vero scopo, quasi senza senso.
Mi alzo ed esco dall’acqua ben rinfrescato dopo esserci stato per quasi un’ora e vado a salutare la coppia di amici; come di rito non ci si stringe solo la mano ma ci si da anche due baci sulle guance e, anche se questo a qualcuno potrebbe far storcere il naso, è una cosa che a me piace, da un senso di fratellanza più stretto che non la semplice stretta di mano. Sarà forse per l’inevitabile contaminazione del mondo arabo e nord-africano così vicino a noi, con le sue sponde a due passi.
Fra i convenevoli e le domande “Lavori ancora li?” e simili ecco che lui mi parla di una vecchia amica, frequentata  molto in passato, che io gli presentai più di cinque anni fa, che in questo periodo per un puro caso fortunato frequenta i suoi stessi ambienti, questa spiaggia.
Non ho nascosto il mio stupore quando ho sentito il suo nome ed ho gioito quando ho saputo che a breve sarebbe stata con noi. Sono andato a recuperare il mio libro ed il telo da mare che avevo lasciato in un altro posto, pochi metri più in la, per unirmi alla serie di ombrelloni dove i miei amici erano piazzati.
Mi siedo accanto al mio amico e  lui mi chiede: “Che ne pensi di incontrarla?”. Ho avuto un attimo di riflessione su questa cosa, un attimo di incertezza … certo che è difficile rimanere indifferenti e compassati alla sua presenza, soprattutto quando l’hai avuta attorno per tanto tempo e che per tutto questo tempo ti sei preso un po’ in giro e ti sei illuso di tante cose.
Sono stato sempre molto bene con lei, mi ha colpito tanti anni fa quando la incontrai per la prima volta lasciandomi senza fiato e da allora per qualche anno mi è sempre stata vicina. Potevo essere in presenza di altre come lei, potevo anche non rivolgerle la parola per giorni ma avevo la consapevolezza che lei era lì pronta ad accogliermi ed accompagnarmi nei miei viaggi, le mie divagazioni.
E’ stato un rapporto strano il nostro: all’inizio mi sono lasciato prendere da lei in modo violento, quasi maniacale ed ero illuso di poter gestire la situazione. La sua presenza era un misto fra il grande, caloroso abbraccio di una mamma, l’intrigo di un’amante e la confidenza di un’amica d’infanzia. Mi ha accolto ogni volta col suo calore, col suo sapore e col suo odore ed ogni volta mi ha stupito con la sua veemenza ed irruente presenza.
Il mio sentimento nei suoi confronti è confuso, molto confuso. Una sorta di amore e odio che non so spiegare. Sarà dovuto forse al fatto che in passato mia ha dato l’illusione di poterla dominare? Sarà perché mi ha così avvolto fra le sue braccia da farmi dimenticare tutto ciò che c’era intorno? Non so.
Eppure l’ho cercata spesso, ho anche rischiato ad attraversare il confine molto spesso per poterla andare a prendere dal suo luogo di nascita ma non mi sono mai fatto troppi problemi, la volevo e sapevo che non mi avrebbe mai detto di no, non mi avrebbe tradito e sarebbe stata li, forte come sempre, ad accogliermi a braccia aperte.
E’ arrivato il momento, lei sta per arrivare, la vedo che si sta preparando per venirci a trovare ed ecco che finalmente viene da me, mi bacia dolcemente le labbra ed un turbinio di sensazioni, ricordi ed emozioni risale da dove erano state nascoste, sopite per tanto tempo.
Il primo impatto è stato travolgente, per circa quaranta minuti ho avuto ogni forma di comunicazione inibita, mi sono perso fra le sue curve e voluttuosità senza freni. Siamo stai io e lei da soli isolandoci dal resto del mondo e nessuno schizzo d’acqua, palla lanciata male o onda ci ha potuto distrarre dal nostro rincontrarci ed amarci. Non mi ha detto niente, non mi ha chiesto dove sono stato e soprattutto non ha voluto sapere del perché del mio distacco improvviso, quasi doloroso, dal suo abbraccio. Mi ha semplicemente riabbracciato come ai vecchi tempi, tenendomi stretto.
Ero troppo preso dalla sua presenza, ero troppo ammaliato dai suoi modi, troppo dipendente da lei. Non guardavo nient’altro che lei, il mio tempo scorreva solo ed unicamente fino al prossimo incontro; non avevo scampo, ero totalmente asservito a lei fin quando un giorno ho aperto gli occhi ed ho riscoperto che oltre lei c’è un mondo intorno. Un mondo che per troppo tempo avevo guardato attraverso i suo bellissimi occhi. Avevo bisogno di sognare, come sempre, ma avevo bisogno di farlo con la mia testa, di camminare sulle mie gambe. Fu così che un giorno, senza neanche avvisarla, presi la decisione di non incontrarla più, di non andare più a prenderla da casa. Sono stato stronzo lo so ma non potevo farci niente, non sarei mai riuscito a dirglielo in faccia, mi avrebbe catturato per l’ennesima volta.
Il nostro incontro al mare è stato dei più dolci, ci siamo ritrovati ed abbiamo passato un bel po’ di tempo insieme senza parlare, isolati in una conca naturale fra le rocce di Jamaica, a guardare le onde e l’effetto lente che si crea ogni volta che nasce una nuova cresta, quella lente che ingrandisce il mondo sottostante la superficie.
La sua presenza come ogni volta mi ha rallentato, mi ha sintonizzato col ritmo delle onde e fatto dimenticare la temperatura cocente del sole. Mi ha fatto sentire per l’ennesima volta una parte di tutto questo: non un uomo che cammina sul mondo ma parte di questo mondo, un essere, in tutto e per tutto, parte della vita.
“Stai attento” mi sono detto, lo so che pur volendomi bene lei non sa contenersi, non sa porre freni alla sua irruenza; è la tua amica del cuore ma sai di doverla tenere alla giusta distanza. Devi evitare di ricadere nelle sue spire ammaliatrici.
Il viaggio nei ricordi e nelle sensazioni è durato un bel po’, sono stato bene con lei per tutto il pomeriggio fin quando, per vari motivi, sono dovuto andare via, fare una doccia fredda per dimenticarla e lasciarmela alle spalle.
E’ stato fantastico rincontrati ma ora devo andare, ciao vedova bianca,  ciao Maria.

For love or money?

Posted: July 26, 2005 in Musica
Ho appena aggiunto un album fotografico del concerto degli U2 del 21 Luglio allo stadio di San Siro a Milano…è il quinto concerto che vedo dei 4 "ragazzi" irlandesi e devo essere sincero: credo sia stato il migliore di sempre per me. Vuoi la felicità di aver risentito la voce di Bono finalmente in forma, vuoi il fatto che in quell’occasione stavano effettuando le riprese per il prossimo DVD live, vuoi il fatto che ero uno dei pochi eletti ad essere nel parterre ma questo concerto è stato strepitoso! Diciamo che come emozioni se la gioca col primo concerto dello ZOO TV tour negli anni 90, che fu per me il loro primo concerto, ma obiettivamente li le emozioni erano legate per lo più alla "prima volta" e della super-scenografia dello ZOO TV; quest’anno invece con un pò più di esperienza sulle spalle ho semplicemente goduto di tutto, dalla scenografia semplice ma efficace, dei contenuti sociali (COEXIST!) e delle bellissime canzoni dell’ultimo album.
Appena avrò un pò più di tempo racconterò un pò la cronologia degli eventi del concerto e, soprattutto, la cronologia del viaggio a Milano.
 
 

Sono un appassionato di fantascienza, leggo praticamente un libro di fantascienza ogni mese da oltre 5 anni grazie a degli abbonamenti al periodico Urania di cui sono un aficionado. Amo leggere perchè, sin dall’età di 5 anni ho imparato a leggere quando i miei mi regalarono "La bambina della fontana" di Alice Scarpa Stelkalj e da quel momento non ho mai smesso di leggere.

La lettura mi aiuta ad evadere, a sognare situazioni diverse e niente come la fantascienza può portarti a volare fra le stelle, a vedere i Fremen o lottare contro un Klingon o a chiedere un passaggio seguendo i consigli della guida per autostoppisti.

Una delle cose che mi piacerebbe fare nella vita è vivere in una casa di fronte al mare e scrivere racconti di fantascienza e finora mi sono buttato nella stesura di due racconti di fantascienza. Il primo nacque in un periodo in cui ero molto preso dall’online gaming del gioco Starsiege Tribes della Sierra; in quel periodo ci battevamo per il primo posto nel campionato italiano (NGI Ladder) ed ebbi un problema alla scheda video che stava per compromettere la partita contro i contendenti del primo posto. Il racconto ("Scorcio di vita in tribù") è una trasposizione, in forma di racconto di fantascienza, degli eventi di quel periodo, fu pubblicato su un forum di NGI ed ebbe un discreto successo; il secondo intitolato Backdoor Man, anch’esso pubblicato sullo stesso forum, è indubbiamente ispirato a The Matrix ed è un racconto di fantascienza informatica ed  ha avuto un buon successo a Roma grazie alla diffusione da parte di un amico di chat.

Qui sotto trovate i due racconti… attendo vostri commenti

"Ahahhhah..ti prego smettila O’Burt..ahahah…dai basta che mi fa ancora male la botta di ieri"
"Ma dai dovevi vederlo…mi puntava col targeting e si guardava intorno stupito quando lo colpivi col rifle..uno spasso!E’ vero che t’ho visto farti del male da solo ieri ahahah…che hai fatto?"
"Quel pirla del pilota…dice che sta per partire..mi vede arrivare e io come al solito volevo fare il mio saltino come in quel filmato del XX secolo ricordi? Quelli con la macchina rossa"
"Ah si ho visto delle foto di mio nonno che giocava con un modellino di quei veicoli…comunque dicevi?"
"Beh io arrivo, metto la mano sul bordo dello scout e quello che fa??? Parte lasciandomi col culo per terra!"
"Ahahahahahha giuro che pensavo ti fossi buttato a terra a mò di passo del giaguaro!"
"Eheheh.. senti che facciamo stasera? Andiamo a bere un pò di distillato?"
"Si…e dove? lo sai che ci hanno già cacciato dai pochi locali della zona."
"Di chi è la colpa? Di chi è? Chi è che ogni volta ha il plasma facile? Chi vuole ogni volta farsi sempre la donna del bullo del posto?"
"E vabbè…lo sai che mi piacciono quelle tipe…comunque l’altro giorno li…sulle montagne…come si chiama quel posto?"
"Iceridge mi pare"
"Eh si..proprio lì…beh dovevi vedere che devastazione!! Non era una invasione autorizzata però…speriamo che la Federazione non s’incazzi…d’altronde erano daccordo anche i proprietari di casa no?"
"Si vero..la Federazione non può dire nulla…se due tribù si affrontano mettendosi daccordo prima non possono intervenire..comunque dicevi?"
"Beh..io e Wosset, non so se lo conosci..quello famoso"
"Ah si…vero che si è arruolato qui…allora?"
"Beh dovevi vederlo! Saltava come un pazzo sul tetto cecchinando di tutto…"
"AAA ‘TTENTI!!!"
"Minchia il capo! Tirati su"
"Buongiorno Signor Comandante!"
"Semettetela cretini..che state facendo qui e senza armi oltretutto?"
"Beh non è vero Dexiamman…abbiamo un grenade launcher con noi"
"Si e come al solito lo usate per fumarci dentro…ragazzi non so se l’avete capito…qui le cose si mettono sul serio!"
"Si Dexi..lo sappiamo purtroppo! Ma sai com’è no? Siamo qui in un mondo vuoto senza nulla e non sappiamo che cazzo fare la sera"
"Vi capisco ragazzi..ma i periodi si stanno scaldando..non volendo siamo entrati in più di una costellazione lasciando traccia e non ci metteranno molto a trovarci"
"Si lo sappiamo e siamo pronti alla lotta capo"
"Si lo so…teste di kazzo come siete lo so che non vedete l’ora di mettere mano alle armi..approposito cosa è ‘sta storia dell’altra sera con la tribù degli Alemanni?"
"Ehehe te l’hanno detto eh? Beh…ci siamo divertiti un pò…avevamo saputo che questa tribù aveva intenzione di invadere una delle nostre basi…così li abbiamo affrontati"
"Com’è andata?"
"Beh…diciamo che ci siamo divertiti molto…con qualche ammaccatura sulle armature ovvio, ma ci siamo divertiti. Abbiamo difeso bene la nostra base e non solo…abbiamo preso possesso della loro"
"Bene..il morale della truppa?"
"Alto Dexi, alto!"
"Bene…e che continui così allora..accoglierete meglio al notizia"
"Quale notizia?????"
"Voglio quella base nel canyon…ho sfidato gli occupanti"
"Parli della base…quella lì???"
"Si"
"Bene…era da tempo che volevamo chiedertelo…vogliamo vendetta dell’ultima volta!!"
"Ecco lo sapevo…vabbè ora passatemi quel tubo e pensiamo a domani"
Nell’attesa dei primi addestramenti dell’indomani i tre combattenti si stesero e si rilassarono sotto il cielo stellato…aspettando la battaglia.
 
 
"Ma porc…cazzo piove!"
"Vero…chiudi il sacchetto che ci si bagna l’erba! Anche l’armatura…se antra acqua te la vedi poi tu con riparatore"
"Minchia…peggio di mia madre…ma appena sveglio gìà rompi?"
"Vabbè fai come vuoi…mii che mal di testa!"
"Ci credo..con tutto quello che ti sei fumato ieri"
"EHeheh no è per via dei dischi secondo me…hai mai notato come ti lasciano stordito quando ti colpiscono? Mii sembra un’anestesia"
"Senti…chi c’è di guardia oggi?"
"Non so, credo Wosset insieme a Velid mi pare perchè?"
"No niente…volevo provare ad uscire in scout e dare un paio di passaggi radenti sul canyon…voglio vedere se hanno lasciato tracce i nemici"
"Intendi che vuoi scovare le loro piste di passaggio?"
"Si…li ho visti arrivare troppo veloci l’altra volta…non credo abbiano montato dei propulsori maggiorati…la Federazione se ne accorgerebbe subito"
"Cosa credi che sia allora?"
"non saprei…per quello vado in ricognizione, ti va di coprirmi?"
"In che senso scusa?"
"Beh nello scout non ci stai, direi che tu attacchi dal suolo mentre io prendo i rilievi del terreno…tieniti a distanza però, so di cecchini appostati ovunque in quel territorio"
"Non preoccuparti…conosco il mio lavoro"
 
"Ciao Wosset…allora? Qualche bersaglietto all’orizzonte?"
"No..manco pell’anima oggi…certo che però che palle ogni tanto…stai qui a guardare il fronte senza che nessuno mai arrivi"
"Eheh immagino, vabbè tieni duro e vedrai che ti sfogherai presto…senti ho bisogno di un piacere"
"Chevvuoi?"
"Uno scout…magari di quelli preparati da Merg…sai quelli stealth"
"Si e con Dexiamman comne faccio? Lo sai che quello ispeziona ogni 3 ore no?"
"Infatti! Io e O’Burt ci metteremo sicuramente meno"
"Ok ok…prendetelo ma uscite da dietro la base, non passate vicino al pulse sensor che il capo se ne accorge"
 
"Ho il campo nemico a ore 3 O’Burt..tu cosa vedi?"
"Non so…a questa distanza non direi…poi ho ancora il visore rotto per via della mina di ieri"
"Porc…vedi quel lato ombroso li a nord del campo?"
"Certo…vabbè che sò cecato però…dimmi che cosa c’è lì?"
"Niente…secondo me se togli le mostrine e il resto di fronzoli dall’armatura e ti piazzi li è un buon punto da cui cecchinare la loro sentinella"
"Ma devo ammazzarla??"
"No, distraila e basta, non voglio che attivi tutti gli allarmi della base..ho solo bisogno di un volo radente per fotografare bene tutto in vr"
"Ok..ti dò segnale appena arrivo al punto"
O’burt si mise in cammino cercando di non fare caso alla ragnatela di lesioni sul visore. Certo che se l’era scampata bella la sera prima, per un attimo ha creduto di lasciarci le penne sul serio con quella mina lanciata sul nemico. Se non fosse stato per i propulsori che, appena sentita la pressione dell’esplosione si sono attivati automaticamente, ora sarebbe solo una bella armatura con dentro i resti di un soldato dell’Armata.
Mancavano pochi metri ormai al punto indicato quando notò sulla destra una serie di impronte molto profonde e delineate…non aveva dubbi, erano impronte di una armatura pesante e non solo, dalla profondità delle oimpronte si direbbe che fosse armata fino ai denti.
"Ehy…siamo nei guai"
"Che c’è O’Burt? Cosa hai visto?"
"Non so ma mi puzza…qui ci sono impronte di heavy…e molto armata oltretutto"
"Beh sei vicino una base militare, cosa pretendi, di trovare donne in topless?"
"Si, ma se aspetti che finisca magari….sono sul crinale capisci? Sono sul fottuttissimo crinale della base e non sono certo rivolte in direzione della loro base"
"Cioè?"
"Guarda è difficile, ma dai segni sembra quasi che stesse correndo e anche molto"
"In quale direzione vanno le impronte?"
"Beh…verso fuori la base…vedi quel pendio li a ore 5?"
"Si"
"Ecco vanno proprio da quella parte, chennepensi?"
"Non so esattamente…dici che attaccheranno coi mezzi pesanti?"
"Essì…il io timore è proprio quello!!"
"Mmmm…si effettivamente potrebbe essere..porc.. chiudi la comunicazione presto…ci hanno visto, corri!"
"Dove? Chi ci ha visto?"
"Non fare domande e corri cazzo, scappa, non vedi la rocket che si è alzata? Credi sia un benvenuto?"
"Porc..è vero!"
Non passò molto che la scia di una rocchet teleguidata si stagliò nel cielo in direzione di O’Burt. Quanti secondi sarebbero passati fino al target-lock?
Un’idea colpì il pilota dello scout…si ricordò di un diario di guerra ed altri documenti trovatio in una base abbandonata dalla tribù gallica….5 secondi, solo 5 secondi! Il pilota non ci pensò due volte…O’Burt, così come ogni altro guerriero, era molto più importante di un cazzutissimo scout, stealth o no che fosse. Spostò il muso in direzione di O’Burt e lo lanciò a tutta velocità coi motori talmente su di giri che sembrava dovesse incendiarsi da un momento all’altro. SOlo a una ventina di metri da O’Burt saltò giù dallo scout rotolando su un colle….l’idea aveva funzionato…la rocchet aveva preso la scia di calore dello scout distogliendosi da O’Burt!!!
O’Burt ancora verde per la paura balbettava qualcosa quando senti i colpi di mitragliatore che sparavano in direzione del compagno che gli aveva appena salvato la vita.
Non so cosa, forse l’adrenalina della paura o il senso di cameratismo lo fecero riprendere all’istante e correre verso il compagno dolorante.
Ci volle poco ai due guerrieri che, ormai provati da mille battaglie, avevano esperienza su come sparire improvvisamente….bastava chiudere gli occhi e stringere i denti per sopportare il dolore ma si sarebbero salvati…un disco sotto i piedi e i propulsori a tutta birra, ecco cosa avrebbero fatto…il pilota però era abbastanza malconcio ed un’altra esplosione avrebbe solo peggiorato la situazione…fu così che O’Burt lasciò la sua scorta di energia al compagno….vittoria o morte gridò, prima di sparare quel disco.
 
 
"Ma che cazzo di tempo, proprio quando sono di guardia io deve piovere" ringhiò Wosset fra i denti e si stupì ancora una volta dello strano effetto eco che le parole facevano nel suo casco..come se indossasse per la prima volta l’armatura.
L’istinto e la concentrazione però, nonostante tutto, non gli mancavano neanche nei momenti più difficili ed incasinati…quei due puntini che vedeva all’orizzonte erano persone!
Appena inquadrato bene le forme al centro del visore subito apparvero i due triangolini verdi che indicavano che erano o della tribù o di un clan alleato. Si lanciò subito in corsa verso i due uomini che arrivavano volando molto alti.."Cazzo ma sono feriti!" notò guardando la barra di energia accanto alle altre informazioni emanate dal visore.
In quel momento Dexiamman imprecò dopo aver notato di non avere neanche l’ombra di un birra in quello che era la sua stanza/ufficio, si diresse fuori verso lo spaccio alimentare quandò sentì azionarsi i propulsori di qualcuno a tutta velocità, si girò e vide Wosset volare oltre il burrone, sarà stato alto sul ponte di almeno 20 metri.
Dexi non ci pensò due volte, qualcosa era successo,Wosset non lascerebbe mai il posto di guardia , fu così che diede l’allarme.
"Arrivano nemici! Difendete l’obiettivo e coprite la base ragazzi"
Nel mentre Dexi, che montava la sua vecchia armatura da cecchino, focalizzò verso cosa stava andando incontro e vide due uomini a corto di energia che volavano ad altezza folle e che si sarebbero schiantati al suolo.
"Ma aspetta…ma cazzo sono miei uomini quelli! Preparate subito un LPC e cercate di intercettarli al volo, presto!!!"
Sachit, guerriero arrivato dalla costellazione di TAC, stava giusto controllando la vehicle station quando sentì l’ordine e in meno di 3 secondi era già in posizione per partire mentre il veicolo si stava formando sotto di se. Partì in verticale sollevando un polverone a forma di fungo rovesciato e si diresse a tutta velocità verso i due uomini che erano ormai ad una ventina di metri da terra proprio in direzione del ponte.
La manovra di intercezione dei due non fu semplicissima, ma l’esperienza di Sachit la fece sembrare una passeggiata. I 3 uomini si diressero verso l’infermeria dove subito furono ricaricate le armature per fare in modo che iniziasse la fase di autoriparazione.
Dexiamman aveva visto tutta la scena in primo piano ed era combattutto fra il sentimento di orgoglio per la perfetta operazione di recupero e la rabbia nel vedere dei suoi uomini colpiti quasi a morte.
"O’Burt? Ci sei li dentro?"
"Si e ho pure le mie famose mutande"
"Ehehehh bene, sono contento di vedere che sei in forma e cretino come sempre"
"Draon come stai?"
"Na chiavica ma sono vivo, scusaci Dexi"
"Scusa? Di cosa vi dovrei scusare? Cazzo avete combinato?"
"Azzo non lo sapevi..vabbè tanto te l’avrei detto comunque, io e O’Burt abbiamo preso uno stealth-scout e siamo andati in ricognizione sul territorio nemico"
"Ma che…dov’è lo scout? Perchè siete ridotti così?"
"Beh, stavamo guardando una cosa strana quando una rocchet turret ha intercetato O’Burt e ha lanciato un missile..lo aveva lockato, allora ho lanciato lo scout nella sua direzione per far perdere le tracce alla rocchet che aveva puntato O’Burt…lo scout è esploso"
"E voi come mai siete ridotti così?"
"Beh…per scappare velocemente e non farci vedere dai nemici abbiamo fatto….disc-jump"
"Ma dai…certo che è comoda la vita quando i repair chit li passa la Federazione eh? Se solo li pagaste voi cazzo vedreste! Comunque al di là del mio ruolo, personalmente avete fatto bene"
"Grazie Dexi, come al solito sei molto comprensivo"
"Grazie un par de…ho perso uno scout, stealth oltretutto, a momenti perdo due uomini…almeno avete preso qualche informazione importante?"
"Beh mentre volavo ho preso un paio di foto topografiche della zona, ci sono delle buone probabilità di attacco, ma O’Burt ha visto qualcos’altro"
"Cosa?"
"Impronte di heavy che correvano a tutta birra verso l’esterno della base…in direzione nostra per essere precisi"
"Azz..vuoi dire che..attaccano in heavy?"
"Non ho detto questo ma è molto probabile, non credo si siano fatti una passeggiata, sai anche tu com’è faticoso pilotare un’armatura come quelle…ah poi c’è anche da dire che dalla profondità delle impronte si direbbe che fossero armate fino ai denti"
"Mmmmmm…devo pensarci su, va bene, mi spiace ancora per lo scout ma comunque avete colto buone informazioi, ottimo lavoro ragazzi…e andateci piano coi disc-jump, con quelle botte ho visto gente diventare sordi, ciechi e quant’altro"
"Ok Dexi"
"Ora riposatevi che nel pomeriggio proveremo alcune tattiche di difesa, dobbiamo prepararci a tutto a questo punto."
Non ci volle un ordine per O’Burt e Draon, si addormentarono di botto pensando comunque a ciò che avevano visto, a quello che significava. Dexi ritornò a ciò che voleva fare prima di avere quella batosta di notizia…si prese non più una ma 3 birre e si ritirò nella sua stanza/ufficio a pensare a cosa fare.
 
 
Dexi tolse il casco con le modifiche che aveva effettuato quando, appena uscito dall’Accademia, faceva il cecchino. Huds di precisione e crosshairs modificati lo rendevano molto simile ad una laser turret…SniperDex mi pare lo chiamassero.
Posò il casco delicatamente, come se le ormai mille botte prese in battaglia non lo avessero mai scalfito e fosse ancora nuovo, e si diresse per quel metro quadro a scomparsa chiamato bagno. Fece scorrere un po’ d’acqua e si guardò allo specchio. Era da molto che non si vedeva riflesso senza il suo casco, ormai era talmente sempre sull’allerta che lo indossava sempre e stava quasi per credere che quello fosse il suo vero volto.
Si stese sul divano in pelle, unica comodità lasciata dalla Federazione, che subito cominciò ad azionare stantuffi e regolatori che settarono il tutto per il suo massimo comfort. La birra, la prima delle tre che erano nel ghiaccio, scese in gola come una manna e finì in un attimo, la seconda resistette solo a tre sorsi, solo la terza fu degnata di essere birra e fu bevuta con calma, a piccoli sorsi.
Dexi estrasse il chip dal casco di Draon e lo inserì nel lettore, si sdraiò di nuovo ed azionò la riproduzione di ciò che aveva visto Draon.
"Visuale VR8 nel settore uno della stanza, grazie"
Appena disse le parole, un mini-proiettore sbucò dal tetto e cominciò a visualizzare un’immagine olografica registrata dal visore di Draon, Dexi rivisse tutta la scena del salvataggio in extremis di O’Burt e si sentì ancora una volta orgoglioso del coraggio e la prontezza dei suoi uomini.
"Interessante, veramente interessante questa pista ..ma cazzo in heavy!" imprecò quando notò le impronte di cui parlavano i ragazzi.
"Chiamami l’Infermeria e radunami tutte le heavy che trovi in giro…anche chi è fuori turno"
L’occhio al soffitto si girò inquadrando Dexiamman e iniziò la comunicazione con l’Infermeria, nel frattempo il segnale di adunata fu inoltrato a tutte gli ambienti della base, cessi compresi.
"O’Burt, te la senti di indossare la heavy armour?"
"Beh, lo vedi come sono conciato…ma una bella heavy non si rifiuta mai, cosa devo farci? Allenare qualcuno?"
"Si te stesso e tutte le altre della base"
"Come al solito trovi sempre qualcosa con cui stupire, come pensi che possano fare quelli che sono abituati alla light a combattere in heavy?"
"Beh non sarebbe la prima volta per loro, ma non possiamo permetterci di andarci leggeri, da quanto avete rilevato sembrerebbe che ci vadano pesante, quindi adattiamoci"
"Allora ragazzi, la situazione è critica, O’Burt e Draon hanno fatto una ricognizione sul campo nemico ed hanno visto alcune cose interessanti.
A nord hanno una torre di controllo con due generatori modello SPG12, di quello se ne dovrebbe occupare il comandante del plotone d’attacco, non sprecare colpi O’Moore, un paio di mortai dovrebbero bastare, ricordati di buttargli giù il pannello solare fuori prima.
Da ovest ed est ci sono delle buone aperture per poter entrare con le unità di disturbo, una si lanci immediatamente sulla linea di difesa gli altri seguano e si adattino alla situazione. Chiaro?"
"Signorsì Signor Comandante" dissero quasi in coro i guerrieri .
"Ok, meglio che la prendiate per scherzo che seriamente. Ancora una cosa comunque, ricordate una sola cosa, l’obiettivo è uno ed uno solo, il nostro vessillo, anche se ammazzassero me nulla è più importante di quella bandiera"
"Dexi, non ci hai mai svelato il perché dell’importanza di quella bandiera, te ne rendi conto? Come pretendi che noi possiamo tenere di più ad un pezzo di stoffa che al nostro Comandante?" disse O’Moore guardandosi intorno e cercando l’approvazione degli altri.
"Un giorno forse .. ora non posso. Passate alle tattiche adesso, proteggetevi il culo prima di tutto e ricordate che la flag è sopra ogni cosa, proteggetela e basta"
"Reparto d’attacco, tutti con me alla inventory station 9 , si monta la heavy oggi" disse O’Moore rivolgendosi ai tre uomini che l’avrebbero affiancato.
"Voi tre invece mettetevi in light armour, voglio un cecchino, un assaltatore scelto e uno spericolato che si lanci sulle heavy…preparatevi per questo…ognuno faccia i tre ruoli"
Li lasciò mentre ancora imprecavano per l’ordine appena ricevuto, non era semplice doversi preparare in poco tempo, ma Dexiamman confidava nei suoi uomini, sapeva che ce l’avrebbero messa tutta, così si diresse ancora una volta verso il suo alloggio.
 
Era da tanto tempo che ormai non pensava più a quando gli fu passato il vessillo del clan, quanti anni erano passati ormai?
Ricordò quella volta in cui all’Accademia uno degli istruttori lo chiamò in privato e gli comunicò che sarebbe entrato nell’organizzazione militare della Federazione. Aveva appena vent’anni allora ed ancora non sapeva nulla di ciò che significava veramente, ma si sentì orgoglioso e pieno di forza pensando a quanti valorosi avevano vissuto, erano morti per proteggere ciò che gli fu insegnato essere la cosa più importante, al di là della vita umana.
Non ebbe poco timore quando chiese a Pheres perché fosse così importante, ma questi non fu molto riluttante, anzi sembrava che non vedesse l’ora di liberarsi di ciò che stava per dire.
"Dexiamman, sapevo che un giorno me l’avresti chiesto, non potevo credere che la curiosità non avrebbe morso anche te .. siediti che ti racconto.
Ti riporto quanto mi fu detto dal mio istruttore quando uscii dall’Accademia … ‘Ragazzo quello che importa non è la sostanza delle cose, ma il loro significato’ immagina la mia confusione !"
"Non capivo prima e continuo a non capire" disse Dexi guardando Pheres attentamente, come se quella spiegazione potesse scaturire dalla sua pelle, chissà.
"Quel vessillo è un’ideale ragazzo mio, l’ultimo rimasto purtroppo, i nostri progenitori del XX secolo, prima di iniziare a migrare verso nuovi mondi, lasciarono questa conoscenza, degli ideali, dei princìpi a cui attaccarsi, per non dimenticare chi siamo e da dove veniamo."
"Ma perché proprio una bandiera?"
"Fino al XX secolo e per quasi tutta la storia dell’essere umano, la bandiera è stata ciò che identificava il territorio, qualsiasi luogo, organizzazione, persino le famiglie si riferivano ad un’immagine che li identificasse. La conquista del primo satellite da parte dell’uomo fu segnata proprio con una bandiera per esempio"
"Ma, come avete potuto lasciare che tanta gente morisse, fosse rapita, per conservare un’ideale? Non vi sentite colpevoli d’aver mandato a morire tanta gente per un’idea, un ricordo?"
 
"Un giorno forse lo capirai da solo, comunque non siamo dei carnefici e non lo sarai nemmeno tu, fidati"
"Continuo a non capire"
"Nessun guerriero combatte per nulla Dexiamman, un territorio, la rivolta…c’è sempre un ‘premio’ per chi combatte, altrimenti saremmo semplici mercenari"
"Si, capisco, ma si tratta comunque di vite umane, non posso pensare di mandare a morire i miei uomini per un’ideale, per qualcosa che non esiste"
"E’ li che sbagli! La curiosità, l’ignoto e gli ideali sono le cose che hanno portato avanti l’essere umano. Se non fosse stato per la curiosità di volare non avresti il tuo jetpack ora. Se non fosse esistito il concetto di territorio non avresti una base da proteggere adesso, capisci cosa intendo?"
"Poco, ma forse è meglio non pensarci, i dubbi potrebbero farmi perdere la lucidità"
"Ricordati che è meglio che un guerriero combatta inseguendo un obiettivo che per puro spirito di lotta"
"Ok ok…come hai detto prima un giorno capirò…per ora non mi farò molte domande"
 
Ritornando su quei pensieri li affrontò con l’esperienza attuale e si stupì come ora tutto trovasse significato, ogni cosa andasse al suo posto senza lasciare dubbi. La flag era il solo pensiero di tutto il clan, veniva adorata come una divinità e protetta oltre ogni limite nonostante ormai portasse molto più chiari i segni delle battaglie che lo stemma originale.
Scosse il capo come per cacciare via un’idea e ritornò sui suoi passi verso l’alloggio, mai si era sentito così sicuro, mai si era sentito così cosciente, avrebbero combattuto oltre ogni limite, la flag prima di tutto.
Fu con questo pensiero che Dexi finalmente si addormentò, fu questa la risposta che fu data ai suoi incubi in cui rivedeva tutti i suoi compagni, i suoi colleghi, morti per la flag…"E’ vostra e dovete proteggerla" "La flag soprattutto". Quanti avevano gridato "Vita o morte per la nostra Flag!" prima di morire? Beh…ora una risposta l’avevano.
 
 
"Ciao Merg" urlò Draon entrando all’armeria dove erano piazzate due delle inventory della base.
"Fanculo Draon, altro che ciao" gli ringhiò sbucando da dietro il generatore principale dove stava provando a piazzare delle torrette "M’hai scassato 3 settimane di lavoro"
"Hai ragione, ma preferivi raccogliere i resti di O’Burt da dentro la sua armour?"
"No mi avrebbe fatto troppo schifo, soprattutto per le mutande"
"Eheheh poi glielo dico"
"No lo sa già ..ne va orgoglioso"
"Eh si, senti, Dexi ha detto che oggi monteremo delle heavy, io è da molto che non ne indosso una, qualche modifica dall’ultima volta?"
"Beh si anche io faccio progressi no? Poi ho trovato ottimi contatti nella Federazione, riescono a darmi le notizie direttamente dal centro studi."
"Perfetto, di cosa si tratta?"
"Ho saputo della cazziata che Dexi ti ha fatto per la questione del disc-jump…un po’ ha ragione, le armature si possono riparare, voi no.
Proprio questa è una delle prime modifiche che ho fatto all’armatura base, ora ho immesso un chip che per evitare danni interni ed esterni, ti attiva automaticamente lo shield per proteggerti dalla botta del disco sotto i piedi"
"Bella, ma se ho solo i propulsori normali?"
"Beh, non funziona, però ho anche aggiunto un’opzione che ti permette di farlo anche senza avere lo shield, usa l’energy pack…ti fai più male ma funziona. Questo però è solo montato sui 5 modelli heavy che vedi li, le light hanno solo la prima opzione"
"Ok, buona cosa, altro?"
Merg sembrava un ragazzino che mostrava i suoi giocattoli nuovi al compagno, era entusiasta e si sentiva un po’ il creatore di quelle nuove macchine da guerra.
"Allora, c’è una sorpresa per tutti…toh metti il visore e guarda nell’angolo in basso a destra e seleziona l’opzione SSH"
"Dove? Non la trovo…ah eccola……ashashashhhs ma Dexi lo sa?"
"No, non gliel’ho detto…sai com’è no? Meglio non svegliare il can che dorme. Comunque è disattivata mentre si è sotto Federazione, sarebbe poco serio, rimane attiva per gli addestramenti e le ricognizioni"
"Bene bene…poi qualcos’altro?"
"Beh, i soliti aggiornamenti, rangefinders 10 nuovi, possibilità di aggiustarsi il punto di vista ..cioè che ti cambi dinamicamente gli obiettivi del visore per focalizzare a gradi diversi"
"Interessante, non per me ma comunque interessante"
"Poi ho aggiunto anche altre cose che comunque non sono ancora state approvate dalla Federazione e di cui non posso ancora parlarvi…ahh si.. quando ti trovi alle inventory puoi ricaricare l’armour più velocemente ora, seleziona la SE sulla sinistra del visore quando sei alle inventory"
"Ok, dai passala che vado a provarla"
Draon indossò l’armour e si portò nel piazzale per cercare i suoi compagni con cui si sarebbe addestrato, incontrò Velid e scambiarono 4 chiacchiere su come, cosa, dove e chi doveva stare in combattimento.
"Senti ma hai visto Kirbals ultimamente?"
"Mah l’ho visto ieri che si addestrava da solo, era strano però, sembrava si stesse allenando sulle basi del combattimento. L’ho visto che si girava di scatto cercando di prendere un bersaglio in movimento, solo che era molto impreciso"
"Come impreciso? Sparava nel vuoto?"
"No non proprio nel vuoto, ma sai che di solito il suo bersaglio dura poco, beh ieri sera gli ci volevano 2/3 dischi per finirlo"
"Mmmm, strano, molto strano"
Come se l’avessero evocato apparve Kirbals nella sua armatura leggera ma carica di armi in ogni posto.
"Holà guerrieri"
"Ciao Kirbals, ho visto che non eri all’adunata prima, come mai?" gli chiese Draon mentre gli batteva la mano in segno di saluto.
"Beh ho dei problemi col mio visore, dopo l’ultima battaglia ho delle difficoltà a visualizzare le immagini"
"Mmm…spari impreciso…hai problemi di visualizzazione, hai parlato a Merg?"
"Si e ci sta lavorando poveraccio, poi lui è appena tornato da quel periodo nel pianeta oasi della Federazione, sai…quel corso"
"Si vero che è appena tornato"
"Nel frattempo come stai facendo?"
"Beh, semplicemente NON sto facendo, ho provato ad utilizzare il mio visore dell’Accademia ma non mi va bene ed è di quelli da addestramento, te li ricordi?"
"Azz si, mi ricordo il male agli occhi…è di quelli fallati che ti visualizzavano tipo schermo del secolo scorso?"
"Si, proprio quello…ieri sera ho provato a montarlo e cercavo di fare di tiri veloci…beh io sparavo ad un obiettivo girandomi a destra e il colpo arrivava spostato di non pochi gradi rispetto a dove credevo d’aver sparato.
Credo proprio che parlerò a Dexi chiedendogli di sostituirmi nella formazione di difesa…non posso combattere così"
"Vero anche questo…vabbè. Senti io vado al campo d’addestramento ad allenarmi, se vedi gli altri della mia squadra li mandi al campo?"
"Io sto andando da Dexi ora, se li vedo te li mando".
Kirbals si avvicinò all’alloggio di Dexiamman e sentì dei versi provenire dall’interno, discretamente poggiò il viso alla finestra e con non poca fatica vide attraverso i vetri scuri Dexi che dormiva agitandosi. Non poteva disturbarlo, era bene che riposasse, aveva bisogno di tutta la lucidità possibile per preparare quello scontro….l’avrebbe lasciato dormire decise e si allontanò dall’alloggio andandosi a riposare nel suo pensando a chi avrebbe proposto per prendere il suo ruolo…difendere la flag.
 
 
O’Burt e gli altri stavano uscendo dall’armeria quando videro Kirbals che, come se gli scottassero i piedi, saltellava per il piazzale.
"Chir, vuoi dire che hai trovato il mio sacchetto?"
"No eheh ho ottime notissie …almeno sono ottime per me"
"Che è successo? Mandano donne?"
"See..no semplicemente ho contattato un amico, un vicino al mio pianeta madre…beh non è un guerriero, ma aveva un’ottima armour completa di tutto, beh tranne le armi naturalmente"
"Te l’ha data?? Vuoi dire che è stato così pazzo da darti la sua armatura?Ma gli hai detto cosa ci fai di solito?"
"Beh si..lui adora il mio lavoro, immagina che voleva riprendere una mia battaglia..lo affascinava come riuscivo a controllare tante funzioni insieme.
Beh sentite che armatura aveva questo nell’armadio:
-Interfaccia cerebrale AMD K7
-Visore con sviluppo su 17 pollici
..mi è bastato montargli la mia grafica e ho dovuto mettergli pure il load
completo…ora è un mostro da combattimento"
"Beh, bel tipo il tuo amico, ma la teneva nell’armadio? Comunque dobbiamo ringraziarlo tutti noi"
"Ah se è per quello guarda che Naochi è già felice e contento così…gli ho dato metà del tuo sacchetto"
"Figlio di…vabbè tanto poi me la ridai tu…sostegno morale della truppa!"
"Fanculo va… oh andiamo a prendere ‘na birra, offro io"
 
Kirbals credeva di trovare Dexiamman ancora a letto, ma quando si avvicinò al suo alloggio sentì dei rumori e delle voci dall’interno.
"Toc toc…si può?"
"Si, tanto sei già entrato, toh, guardati sta mappa e dimmi cosa ne pensi"
"Dexi, da dove le avete prese queste?"
"O’Moore le ha estrapolate dalla memoria del visore di O’Burt, devi sapere che il PDA rileva tutto, anche la topografia del territorio"
"Vero vero" ammise Kirbals.
I tre passarono quasi 3 ore girando intorno alla mappa e segnando piste, zone di copertura e tutto ciò che sarebbe servito durante lo scontro. Nel frattempo il resto della truppa si era riunita al bar raccontando le esperienze passate e soprattutto cercando esperienze simili a quella che stavano per affrontare.
"Ragazzi, tutti sul piazzale, facciamo le ultime prove" disse Dexi entrando nel bar ed uscendone mentre stava ancora finendo la frase.
Era incredibile il carisma che Dexi aveva sul suo clan, ognuno lo rispettava ed eseguiva i suoi ordini senza mai battere ciglio. Dexiamman era uno di quei pochi comandanti che non usano la forza e la violenza morale per avere rispetto, usano la stessa arma: rispetto per rispetto.
"Allora O’Moore comandante della squadra d’attacco; Murd, O’Burt, Sachit e Draon andate con lui; Kirbals, Velid, Wosset e io stiamo in difesa, tutti gli altri della truppa stiano con O’Moore e facciano da contorno ai loro attacchi"
In meno di tre minuti ognuno era in sua posizione, O’Moore diede il segnale al resto dell’attacco come al solito, tutti i giocatori sotto il suo comando schizzò via a velociotà incredibile, come se un meteorite stesse per cadere su di loro.
Dopo pochi secondi si iniziò a sentire il messaggio "In posizione" dei guerrieri che erano pronti per attaccare.
Kirbals uscì di corsa dall’Armeria portandosi in groppa una inventory portatile da campo, la piazzò in zona coperta ma comunque vicino la zona calda e subitò montò le proprie armi preferite, così fece il resto dei guerrieri.
Non avevano ancora posizione quando si sentì urlare Dexiamman "Arrivano nemici!"
Chirblas cominciò a girare su se stesso come fosse un radar e ad ogni giro di visuale che faceva vedeva un pennacchio rosso sbucare dal costone del canyon, sembrava un assedio.
Menomale che erano a salve quei colpi, sembrava di essere un mezzo ad un inferno.
L’addestramento si prolungò per circa 45 minuti ma per Dexi e i suoi fu come fossero stati due giorni. Finirono l’addestramento e crollarono quasi tutti contemporaneamente…avevano difeso con il sangue agli occhi, di continuo e senza prendere respiro…O’Moore e i suoi avevano fatto un ottimo lavoro.
"Ottimo lavoro a tutti ragazzi, veramente! Ora siete liberi di fare quello che volete, fino a domani sera e ricordatevi sempre il nostro motto ‘Meglio ammazzi più campi’"
"Eheh e come lo potremmo dimenticare?" rispose Kirbals dando una pacca sulla spalla a Dexi.
"Ragazzi, bar, letto o quello che volete, rilassatevi ora, domani abbiamo lo scontro"
"AD MAIORA! 11 " urlarono insieme i guerrieri e lasciaropno il piazzale dirigendosi ognuno verso il proprio alloggio per togliere l’armatura.
Dexi per l’ennesima volta entrò enl suo alloggio e ripensò a cosa, come, dove migliorare le tattiche della squadra…non voleva perdere nè i suoi uomini nè la flag ed il territorio appena conquistato…"Ci dormirò su" disse, e si sdraiò sul divano della Federazione.
 
 
I guerrieri del mondo vuoto arrivarono al giorno del fatidico scontro e si presentarono puntuali come sempre, vittoria o sconfitta volevano farlo subito e nel modo migliore.
Dexiamman sentì come un sapore metallico in bocca quando si accorse che oltre i nemici del Canyon ora ne aveva un altro, e così come lui tutto il resto della truppa, una tempesta di LAG s’affacciava all’orizzonte e sembrava fosse arrivata per l’occasione, col vestito a festa, era una di quelle tempeste talmente violente e continue che i guerrieri facevano molta fatica a muoversi.
"Merda c’è anche il lag ..ragazzi mettetecela tutta"
Questa fu la classica botta finale nonostante gli incoraggiamenti di Dexiamman e la voglia di vincere di tutti, i guerrieri dovettero accettare una brutta sconfitta, il morale fu la prima cosa ad andare giù.
Alla fine dello scontro nessuno disse una parola, fecero tutto il viaggio di ritorno ognuno sulle sue a guardare chi per terra e chi le pareti del veicolo, ognuno pensando agli errori, alla perdita di concentrazione, alla sconfitta.
 
Ancora oggi in molti si chiedono "Ma dove sono finiti i TEWA?", tante sono state le risposte ed ancora oggi nessuno conosce la vera realtà dei fatti, fatto sta che in molti lasciarono il clan sottoponendosi alla bruttissima pratica di abbandono ufficiale, pratica che pure i più valorosi avevano paura di affrontare non per mancanza di coraggio, ovvio che di quello ne avevano da vendere, ma la vera paura non era quella di morire, ma quella di abbandonare amici e compagni con cui non ci si è mai neanche detto grazie ad ogni volta che ci si salvava la vita. A quegli uomini che più volte abbiamo pensato di perdere, a quelle armature bianche, blu e rosse che continuavano ad incutere timore nei luoghi pubblici, al clan.
Ad una cosa non avrebbero mai detto addio, non esisteva una pratica per quello, non avrebbero mai lasciato il campo, sarebbero morti in battaglia, non di vecchiaia fra cerimonie e presenze a trasmissioni mediali…no, avrebbero combattuto e poi chissà, la Federazione non è così piccola, i guerrieri si spostano, avanzano, retrocedono, ma non è difficile incontrarsi e ritrovarsi a difendere la stessa flag.

 

 

[RACCONTO] BackDoor Man

Posted: May 24, 2005 in Racconti

:: BackDoor Man ::

<erp1zz4> oh…ma ieri stavi giocando online?
<iddhu> si ma era pieno di lamazzi e si pingava di merda…strano però cazzo, normalmente ho 40/60 su quel server!!
<erp1zz4> sahsahhsahsahsahs lollissimo!!!
<iidhu> ??? ridi per un lag?
<erp1zz4> nahh…senti, sahsahsah troppo lollosa, te la devo dire, però devi stare zitto
<iddhu> …..mi conosci da quando avevo il commodore vic20……
<erp1zz4> sahashsah vero….senti, il lag di ieri sera….ero io….
<iddhu> uh?
<erp1zz4> si, praticamente stavo provando dei nuovi tool che ho scaricato e compilato ieri…minkia ‘na bomba
<erp1zz4> praticamente ti permettono di modificare un sacco di parametri dei pakketti ip
<erp1zz4> e ieri ho fatto un attacco syn|flood su udp di 8 minuti….l’attacco alla vittima risultava arrivare da fbi.gov!!!!!
<iddhu> cioè?
<erp1zz4> niente praticamente mi sono spufato come fbi.gov e ho lanciato l’attacco tramite un bouncer proxy firewallato
<iddhu> guarda che si dice spoofato da spoofing, non spufato…
<erp1zz4> cazzo ke lamer!!! ma sei scemo???????
<erp1zz4> merda, mi tocca staccare porcocane
<iddhu> ??? ma che c’è??
<erp1zz4> c’è ke sei un lamer senza speranza..praticamente dicendo le parole magiche di prima hai attivato tutti i sistemi di controllo e scanning di parole chiave, merda…stanno loggando tutto
<iddhu> hsahsahssha ma tu sei troppo esagerato
<erp1zz4> fanculo, io droppo
*** User erp1zz4 has quit IRC

———————————————————————–
Conversion, software version 7.0,
Looking at life through the eyes of a tire hub,
Eating seeds as a past time activity,
The toxicity of our city, of our city,

New, what do you own the world?
How do you own disorder, disorder,
Now, somewhere between the sacred silence,
Sacred silence and sleep,
Somewhere, between the sacred silence and sleep,
Disorder, disorder, disorder.
———————————————————————–

I S.O.A.D. ci stavano dando dentro quando la madre di Nico entrò per avvertirlo.
"Oh, Nico, e togliti ‘sta cuffia, vieni al telefono che c’è uno che ti vuole!"
"Chi è?"
"Non so, non l’ho chiesto, corri che aspetta da un pò, ti chiamavo e non mi sentivi, tu, la tua musica e il tuo computer. Vai al telefono!"
"Si? Pronto?"
"Pronto, buongiorno, lei è il signor Nicola Raini?"
" Si sono io, ma con chi parlo?"
"Salve, sono Marco Paoli della Polizia Postale, dovrebbe venire nei nostri uffici per una questione che la riguarda"
‘Merda il NOPT…cazzo cazzo cazzo’ pensò in quel momento Nico. Un pugno sotto lo sterno non avrebbe avuto lo stesso effetto della telefonata probabilmente.
"Pronto? Pronto? Sig. Raini, è ancora li?"
"Si certo, scusi è che mi era cascata una cosa per terra. Scusi, siete sicuri di star cercando proprio me? Non ho spedito niente tramite Poste ultimamente"
"Non è per una spedizione signore, semplicemente deve venire qui quanto prima"
"Come deve? E’ una minaccia?"
"No è un consiglio, semplicemente le conviene di più venire qui spontaneamente che essere prelevati da una volante, non crede?"
"Ah, capisco, va bene, arrivo subito"
‘Oh porca…che vogliono questi adesso…non ho fraudato nessuno, non sono mai manco riuscito a mandare in DoS una porta e mi chiama il NOPT’ pensò Nico guardandosi allo specchio vicin al telefono.
Iniziò a pensare a tutti i tentativi di hacking fatti in rete contro amici, contro i server già bucati da amici, contro macchine installate da lamer, ma non riusciva a ricordare una cosa andata a segno, non era mai riuscito neanche a fare un portscan serio attraverso i firewall e lo cercava il NOPT. Era terrorizzato.

"Chi era?" Chiese sua madre guardandolo con aria assassina.
"Boh, uno che dice che hanno un pacco per me alla posta, una cosa del genere. Sto uscendo vado a vedere che vogliono"
"Ah, vai in posta? Allora imbucami queste due lettere per piacere"

Nico prese il motorino e nonostante l’ufficio della Polizia Postale fosse a 5 isolati da casa, ci mise 25 minuti prima di arrivare, aveva la testa troppo in palla per pensare pure alla strada giusta da fare.
Arrivò davanti al commissariato e trovò due poliziotti che aspettavano davanti al portone vicino ad un tizio vestito da manager. Non appena si tolse il casco, un dei due poliziotti fece un cenno all’uomo in giacca che si girò mostrando tutti e 32 i denti bianchissimi a Nicola.
"Signor Raini, ma quale piacere!" disse e subito gli strinse la mano. Già dalla stretta di mano Nico potè capire di essere in svantaggio…la sua mano sudaticcia e molle stretta dalla mano di ferro dell’energumeno elegantone.
"Scusi, non ricordo di averla mai incontrata o semplicemente ho una pessima memoria?"
"No, non si preoccupi, non sta perdendo la memoria, lei non mi conosce, ma io si. Può seguirmi in ufficio?"
"Beh certo, sono venuto apposta"
Con discrezione i due poliziotti si misero alle spalle di Nico e lo seguirono fin quando non raggiunsero una porta in fondo ad un corridoio. Nico si sentiva sempre più piccolo man mano che avanzava, passava davanti agli uffici e si sentiva bruciare addosso gli sguardi dei poliziotti, voleva sparire.

"Raini si sieda prego" disse l’elegantone prendendo un fascicolo da sopra uno schedario.
"Scusi, lei sa il mio nome cognome e tutto, ma ancor anon mi ha detto come si chiama"
"Questo non è importante". Estrasse un foglio dal fascicolo e con delicatezza lo mise davanti a Nicola. "Questo è importante signor Raini"
Nico prese il foglio e iniziò a guardarlo, sembrava un tabulato di packet sniffinf, no no, era un log, forse di un router, bho, fatto sta che portava delle righe con delle stringhe evidenziate a mano.
"Vede quelle righe evidenziate signor Raini? Bene, ognuna di quelle stringhe corrisponde ad un anno di galera signor Raini e lei ne ha collezionati ben otto per…mi faccia vedere un pò..". Aprì la cartelletta ed estrasse un altro foglio.
"Sistemi operativi illegali, portscanning verso servers pubblici, copia illegale di materiale audio e video, vuole che continui?"
"Ma..avete le prove?"
"Ahahahha, veramente divertente Raini, veramente divertente. E secondo lei, io senza prove, sarei venuto qui in questo ufficio di merda in mezzo a ‘sti buzzurri di poliziotti?"
"Scusi ma lei non è un poliziotto?"
"No, ed è inutile che mi fa altre domande…non è nella posizione di poterlo fare Raini. Quella cartelletta contiene più informazioni su di lei di quante ne abbia sua madre. Semplicemente ha fatto la pipì fuori dal vaso e ora deve dirci tutto"
"Tutto cosa?? Ma se io non so niente, non so neanche di cosa sta parlando, ma te pensa. Scusi, lei mi chiama, mi sbatte davanti un foglio pieno si numeri sottolineati e pretende che io sappia qualcosa?"
"Sempre più divertente Raini, ora vuole dirmi che non riconosce un tabulato di log…ahahah dovrebbero sentirla i suoi amici, quelli di cui mi deve parlare"
In quel momento squillò il cellulare dell’elegantone che rispose.
‘Menomale cazzo..un pò di tempo per respirare’ pensò Nico. Ma come cazzo potevano averlo loggato? Aveva praticamente un host invisibile, bouncer in giro, aveva pure spoofato ip e macaddress ed era sempre su una dialup diversa, porco cane era impossibile.
"Raini, ora la devo lasciare, ma non si rilassi, le siamo sul collo, a lei e la sua crew. Ora vada fuori dai coglioni che ho da fare, arrivederci e si porti pure quel log, così si fa un’idea di quello di cui stiamo parlando"
Nico non avrebbe mai pensato di potersi sentire così, eppure lo era, si sentiva piccolissimo, un verme, anzi, un parassita di un verme che strisciava lungo i corridoi.

Appena arrivato a casa pensò subito di telefonare agli altri ma subitò si fermò e pensò ‘Mi hanno loggato una volta, lo faranno anche adesso, meglio vederli dal vivo’ e riprese il mototino per andare al parco dove sapeva che, come sempre, avrebbe trovato cYph3ar e gli altri.
"Ciao Pizza, prendi ‘sto lotto" lo salutarono gli amici porgendogli il tubo.
"No no cazzo, mi si ferma il cuore se fumo adesso. Raga vi devo parlare, sono appena uscito dall’ufficio del NOPT. Uno, che non è un poliziotto, mi ha chiamato all’ufficio della pula e mi ha fatto vedere dei log stranissimi e diceva che quelli erano ‘anni di galera’ per me"
"EH?? Come?" disse cYph3ar "Scusa ma non eri tu il mostro dell’hiding? Minkia, manco quelli di BFI ti hanno tracciato, com’è possibile?"
"E che cazzo ne so io? So solo che sto tizio aveva sta cartelletta e continuava a tirare fuori fogli e tabulati e mi elencava le mie marachelle."
"Pizza, ascolta un amico, stai lontano dalla rete e non fare nomi se ti richiamano, ok?"
"Certo che si! Cmq in rete ci devo tornare e devo capire che sono queli log. Abbiamo un posto sicuro da dove connetterci?"
"Beh, si, forse al Bunker, sai l’hacklab di Palermo? Beh uno di loro si è trasferito a Milano per lavoro e ha fatto un hacklab pure qua, possiamo chiedere a lui"

Il giorno dopo, in motorino a ndarono all’hacklab e spiegarono a m4phi4 (il tipo palermitano) di come stavano i fatti.
"Mmm, potresti provare da qua, ho messo le stesse cose che avevamo giù e siamo praticamente in una gabbia di Faraday, non ci sniffano manco se si attaccano ai cavi, d’altronde, sono io che installo i sistemi al NOPT e so cosa hanno per cercare…e io non mi faccio trovare"
"Ahshhahahaa sei un mito, senti dobbiamo capire che cazzo era quel log, ecco il foglio"
"Beh, a me sembra un indirizzo ip" disse m4phi4 "probabilmente il tuo. No aspetta, qua c’è qualcosa di strano, è ip e porta ..almeno sembra"
"Beh, ma io ero spoofato e con tre bouncer in mezzo, normalmente i test li faccio così" disse Nico "E poi ho un firewall che controlla porta per porta che non ci siano back-trace"
"Beh, effettivamente sei invisibile. Cmq aspè, ora proviamo a dare una forma leggibile a questi dati"
Misero il foglio sul tavolo e m4phi4 prese un portatile, fecero una scansione del foglio e cominciarono ad analizzare i dati passandoli in matrici di decodifica.
"Guarda ke lameeeeeeeeeeeeeeeeer sahsahsahsahshahsa guarda qua, è la pass del tuo ftp…ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh"
"Come? Ma sono pacchetti miei quelli allora…vabbè, che dicono di bello?"
"Beh, non so, c’è una cosa che non torna, ho decodificato tutti i pacchetti tranne questi" e indicò col mouse delle stringhe che non erano passate attraverso la decodifica ed erano rimaste come prima.
"Strano però, la matrice funziona su tutte le righe tranne queste, che cazzo è? Beh dai, prendi carta e penna e cerchiamo di capire cos’è"
Passarono un paio d’ore, tre cheelloom, e una quindicina di birre mentre i ragazzi cercavano di decodifcare. "Minkia l’ho trovato!" urlò m4phi4 alzandosi dalla sedia e stiracchiandosi la schiena.
"Cioè, l’ho trovato, o almeno credo, ma è assurdo!"
"Eh? Che cosa? Facci vedere?" disse Nico spostandoi la sedia per mettersi accanto a m4phi4.
"Ecco, sai perchè non lo decodificava prima? Noi abbiamo immesso una matrice per decodificare l’ip e una per le porte giusto? Beh, la matrice sbagliata era quella delle porte…."
"Uh? Come sbagliata, minchia vuoi che non sappia quali siano le porte di un indirizzo ip????" disse cYph3ar incazzandosi.
"No no, tu non hai sbagliato, è il log che è sbagliato! Vedi qua? Beh…leggi il numero della porta su cui stavano loggando ‘sti lamer….66000!!!"
"66000! Ma daIiiiiiiiiiii! Ma cazzo, lo trovi scritto pure su Topolino che le porte sono da 0 a 65535 Ahhhhhhhhhhhhhhhh che lameeeeeeeeeeeeeeeeeeeer"
"Lamer un cazzo….guarda qua, e queste stringhe che sono? Se hanno sbagliato il log, da dove arrivano ‘sti dati?"
"EH??? Aspetta, fammi vedere" disse Nicola girando di scatto il portatile verso di se.

"Hai già provato a decodificare anche questo m4phi4?" disse Nicola indicando la stringa col mouse.
"No, però ora vediamo che roba è, dammi il laptop".
M4phi4 lo conoscevano un pò tutti nell’undernet, una tomba se non ti conosceva e un avvocato in piena arringa se ti considerava un amico. In quel momento sapeva di essere il mastah, il guru fra tutti perciò decise di fare un pò lo "sborone" come amava definirlo Fragpack il coder di Bologna.
M4phi4 prese una birra, si accese una sigaretta e fece i classico gesto della scrocchiata delle dita…Frag aveva ragione è proprio uno sborone.
Iniziò a caricare tutti i moduli di decriptazione e ricompilò il kernel così rapidamente che i ragazzi credettero avesse fatto un chown su un file di testo e cominciò a provare le combinazioni. Dopo due ore ancora niente e cazzo un modo doveva esserci.
"Noooo, troppo banale, non ci credo! Cazzo ma un semplicissimo codice a cambio lettera..tipo enigmistica ahahahahahahahahahhaah ragazzi l’abbiamo trovato!"
Non passarono cinque minuti che la stringa fu decodificata. La stringa trovata era:

11.18.53AM3222002:MADDR=00\504C\6D\5C|IPADDR =212\141\38\155\66000:A_SPOOF:T_212\31\251\13\*>195\178\104\45\*|PROTO=UDP:*|DUR=4876249MS

"Merda, non vi sembra un log che avvisa di uno spoofing? Aspe che vedo chi sono gli ip….vedi vedi che c’è il 66000, non capisco cosa è, se è davvero una porta mi formatto il cervelletto e inizio a leggere GQ"
Ping, scan e probe vari li portano dritti dritti sul sito della FBI, di un game provider Italiano e di una subnet dialup.
"Ragazzi, non vorrei dire ma a me sembra tanto di un log di una spoofata. Pizza, hai fatto qualche lavoretto udp spoofato per caso?" chiese M4phi4
"Beh, si, stavo provando un tool ke avevo preso e ho laggato un pò un server, ma cazzo io non ho installato nessun progamma di log che fa sta cosa. Riusciresti a capire quale programma ha generato quell’output?"
"Beh, dovremmo ricreare la situazione e loggare il loggabile, però aspetta…merda è un casino, dobbiamo riscriverci i protocolli porte in più….ma cazzo dobbiamo ristudiarci tutto!!!" disse cYph3ar battendo un pugno così vicino la tastiera del portatile che m4phi4 lo fulminò con uno sguardo
"Si ma io voglio sapere cosa cazzo è quella stringa ragazzi…e dove lo mettiamo la sana curiosità eh? Su su…riscriviamo tutto!" urlò m4phi4 "Qui si tratta di capire ‘sto nuovo spyware o quel cazzo che è"

Passarono 9 giorni prima di riuscire a rifare tutti i daemon per loggare su porte oltre quelle standard, coinvolsero la maggior parte delle varie crew che conoscevano. Consulenti BigBlue e Cisco fatti amici nei vari uffici IT dove tutti lavoravano, oltre 150 persone coinvolte sulla rete, tutti a riscrivere qualcosa che andava al di la del loro concetto, di pura follia….oltre la porta 65535…pazzi lamer pensavano tutti.

Pizza, cYph3ar, M4phi4, Drill e gli altri quando finirono il lavoro non avevano voglia di guardarsi allo specchio, sapevano che avrebbero visto 4 zombi con delle occhiaie che manco col rimmel riusciresti a fare. Ma il protocollo era pronto, avevano basato il tutto su 66564 porte. un lavoro da pazzi, ma ora tutto funzionava ed erano pronti per il test.

"Allora chi floodiamo cYph3ar? Hai qualche lamaserver in giro da testare?" chiese m4phi4
"Si, la settimana scorsa mi ero lasciato un bouncer attivo su un server di un cliente, sai com’è, magari a volte ne hai bisogno per il cliente stesso. Beh ora devo killarlo con un flood prima che se ne accorgano e pensino male"
"Seee, bastardo. eheheh ti metti a crearti le strutture di relay sui tuoi clienti, ahahahahh" urlò Drill dalla cucina, e tutti scoppiarono in una risata come quelle da manuale…pure troppo esagerata per la battutta…quella era tensione pura che si sfogava in una risata, beh, d’altronde 9 giorni davanti ad un monitor renderebbero strano chiunque…figuriamoci chi già di suo è "strano".

"Bene, iniziamo, tu attiva il dumper solo sulle porte alte, quello che stiamo facendo nel range normale lo sappiamo già" disse m4phi4 rivolgendosi a cYph3ar.

# ***oex 53 eth0 00:01:01:01:01:01 00:02:02:02:02:02 192.168.1.1 214.168.21.34 1234 21 1 1 0 43223 493484

Così partì la serie di spoofed attacks per abbattere il bouncer, e intanto cYph3ar loggava, e come se loggava, ormai il terminale gli faceva fatica a mantenere il passo.
"Basta, credo che possa bastare, abbiamo almeno un mega di roba da guardare, ferma tutto" disse a m4phi4.
Ci vollero 20 minuti per costruire un filtro che funzionasse bene, ma ottennero ciò che volevano, avevano loggato il log di qualcuno, ma non avevano notato nessuna attività a livello di programmi locali. Com’era possibile? Fantasmi in forma di bit? Intelligenza artificiale autogenerata in RAM? No, non ci misero molto a capire, l’unica cosa che poteva ragionevolmente mandare i dati in rete era la scheda di rete stessa.
Sembravano dei gufi sorpresi di notte con un faro alogeno talmente gli occhi erano sbarrati…ma era l’espresisone del volto la cosa più particolare, para mista a stupore e un mezzo di sorriso come per dire "ma ‘sti figli di puttana".
"Ma, pensate anche voi quello che penso io? Cioè, siamo chiari, un logger installato nel controller di rete? E su porte oltre le normali porte standard…oltre le normali porte ‘possibili’, ma è pazzesco, ma è roba da racconto di fanta-informatica!!!" disse Nicola agli altri rompendo per primo il silenzio.
"E’…è…. no non ci credo, scusa, rifammi vedere il log" disse drill che intanto si era staccato dal frigorifero.
"Beh, guardalo pure, ma è l’unica cosa che sta realmente in piedi anche se sembra folle" e gli girò il portatile davanti.
"Scusa, non capisco una cosa…io mi sono appena iscritto al secondo grado di certificazione Cisco e ti garantisco che le porte configurate sui router e tutti i macchinari di rete sono 65536 e non di più"
"Si, ma tu hai anche programmato i controller? Hai anche scritto l’IOS? Hai fatto tu la macchina?" chiese Pizza incazzandosi un pò "No, e allora scusami ma non uoi sapere cosa c’è e cosa non c’è…sai solo ciò che ti hanno fatto vedere…l’IOS e le sue configurazioni, ma chi ci dice che non ci sia qualcosa di embedded, qualcosa che va al di la delle nostre conoscenze?" chiese cYph3ar girando lo sguardo su tutti.

Se non esistessero i fiori,
riusciresti a immaginarli?
Se non esistessero i pesci,
riusciresti a immaginarli?

Una frase uscita dalla radio, Morgan e i Bluevertigo senza saperlo avevano appena fatto da acido lisergico sull’immaginazione dei ragazzi…avevano aperto loro le porte del cervello, portati in una dimensione nuova e sconosciuta e per questo affascinante. Poche parole, della musica definita "leggera" avevano appena appesantito la vita dei ragazzi portandoli in un campo pericoloso.
"Merda, vuoi dire che….che neanche i nostri guru, quelli che hanno costruito la rete a furia di RFC sanno di queste implementazioni? Beh si, però una logica c’è….se io, tuo insegnante di linguaggio scritto e parlato, ti insegno che esiste un alfabeto di n lettere, tu parlerai usando le lettere che ti ho insegnato, ma nessuno mi evita di usare la lettera n+x per comunicare in modo che tu non mi capisca…cazzo!" disse m4phi4 parlando a tutti ma prima di tutto a se stesso.
Era incredibile come quel ragazzo potesse elevarsi sopra il normale modo di pensare, di rompere gli schemi e di incasinare i sistemi di tracking agendo come se li avesse creati lui e potesse comandarli come un direttore d’orchestra.

"Ragazzi, ora però dobbiamo capire dove cazzo vanno a finire quelle informazioni, quegli alert"

Bussarono alla porta, cYph3ar si alzò malavoglia per aprire ma non fece in tempo a staccare il culo dal tavolo che si trovò accerchiato da militari di truppe speciali in divise anonime.

"Signor Raini, glielo avevo detto che ci saremmo rivisti prima o poi…ho preferito prima"

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Milano, 14 Marzo 2002

HACKER ARRESTATI A MILANO, COMPROMETTEVANO SISTEMI
"Colti con le mani nel sacco, i quattro pirati informatici non hanno potuto negare l’evidenza"

Milano – Ieri, in un’operazione lampo della Polizia Postale, coadiuvata da un organo di sicurezza informatico internazionale non specificato, ha sopreso quattro criminali informatici con le mani nel sacco.
"Li abbiamo presi mentre stavano compromettendo un servizio cruciale per un’azienda che, oltretutto, si era rivolta d uno dei mebri di questo team di hackers." ha dichiarato il portavoce del gruppo NOPT (Nucleo Operativo Polizia delle Telecomunicazioni ndr).
Finisce così l’avventura di questi quattro criminali che, a detta dei poliziotti presenti all’arresto, non facevano che vaneggiare di una congiura a livello mondiale.

Ieri mattina ho ricevuto una brutta notizia via SMS: "Ale, mi spiace per la perdita di tuo nonno..", messaggio mandatomi da una mia ex..all’inizio non ho capito, poi ho riletto il messaggio e…si, mi stava facendo le condoglianze per la perdita di mio nonno. Ma come, ma chi, ma quando? E’ stato bruttissimo sapere della perdita di un caro via SMS, da una persona che non c’entra più niente con me ormai! I miei familiari praticamente fra una cosa e l’altra hanno dimenticato di avvisarmi della cosa….no comment!

Comunque la sensazione che ho provato è stata di smarrimento, ho avuto un improvviso giramento di testa che mi ha quasi mandato a terra, poi sono uscito fuori dall’ufficio ed ho iniziato a piangere.

Il mio nonno, padre di mia madre, che si è preso beffa della morte per circa due anni…da quando gli avevano riscontrato la presenza di un tumore ormai molto diffuso nel suo organismo gli avevano dato massimo 2/3 mesi ed invece lui con la sua proverbiale forza, voglia di vivere e testardaggine ha preso in giro la morte stupendo il personale medico che lo aveva in cura e che continuava a ripetere che era impossibile.

Non avevo un granchè di rapporto con mio nonno per via della quasi totale assenza di rapporto fra mia madre e i suoi genitori, ma ricordo ancora quando ero piccolo che veniva in ferie dalla Germania e mi portava in regalo delle torce tascabili di ogni forma e colore e io che mi andavo a nascondere sotto il letto per testarne il funzionamento. Ricordo anche di quando quella volta in cui i miei mi mandarono per due settimane al paese in cui i miei nonni stavano trascorrendo le vacanze. Eravamo li con i miei cugini che raccoglievamo i cuccioli di passerotti che, in seguito alla spinta per iniziare a volare data dalla madre, non ce la facevano e cadevano giù in strada. Portavamo gli uccellini a casa dei nonni e lui ci aiutava a dargli da mangiare, ad accudirli.

Un altro ricordo molto vivo è quando mi portò a fare un giro in bici di oltre 15km…ricordo ancora il dolore alle gambe e lui che mi diceva "Sei già stanco? Forza e pedala, io alla tua età…" e mi dava la forza per affrontare la salita.

Questi ed altri piccoli ricordi di un’infanzia che a tratti si è intrecciata con i miei nonni che avrei voluto vivere di più, che avrei voluto….ma ora lui non c’è più, è andato da qualche altra parte a continuare il suo percorso e so già che, anche se non ci vedevamo spesso, mi mancherà : CIAO NONNO!!!

Scelte di vita

Posted: May 3, 2005 in Pensieri e riflessioni

Primo blog in questo mio spazio personale, probabilmente nessuno lo leggerà, ma non mi importa, ho voglia di esternare i miei pensieri e le mie riflessioni e questo è un buon modo di farlo.

E’ la mia generazione senza vento o sono io che non so accontentarmi? O è l’animo umano che non sa trovare pace? Sono andato via dalla città in cui sono cresciuto quando avevo 21 anni e sono andato a vivere a Milano dicendomi che Taranto mi stava stretta, che conoscevo tutti e non avevo più stimoli. Sono arrivato nella grande Milano e mi sono lasciato abbagliare e trascinare nel suo vorticare di eventi, luoghi e situazioni….ma dopo 5 anni mi sono ritrovato a chiedermi "Beh e ora?".

Ho sofferto, pianto, mi sono lasciato andare fisicamente e sono scappato vero i paradisi artificiali dati dall’hashish e dalla marijuana cadendo sempre più giù, andando sempre più verso il fondo fino a quando non ho capito che ciò che Milano mi stava offrendo non era che una mera illusione, un pò come Matrix.

Hai un ottimo lavoro, guadagni 1700€ al mese più i vari benefit, una posizione lavorativa di tutto rispetto e molto stimolante…ma oltre questo cosa c’è? Vetrine, vetrine, illusioni, rapporti sociali instabili, ambiente naturale=0, per qualsiasi cosa devi pagare e anche caro…Milano cosa mi dai oltre il lavoro? Niente!

Ecco allora la decisione… ncigna n’idea inthra lu core, la terra de lu sule, la terra dell’amore (Sud Sound System -Soul Train) ed ecco che ricomincio con la lotta intestina: rimango a Milano col buono stipendio o vado a vivere la mia vita privata da felice e povero in Puglia? non ci ho dormito per mesi, ho fatto calcoli, progetti e quant’altro avendo sempre la stessa risposta: materialmente e venalmente non mi conviene, personalmente si.

E così l’idea si attua, decido di andare a guadagnare quasi la metà, con un lavoro a tempo determinato e tutte le conseguenze del caso pur di tornare a casa, fra la mia gente, a rivedere il mio mare. Sono qui a Lecce da più di 4 mesi ormai e non me ne pento! Si, ok, faccio fatica ad arrivare a fine mese, spendo tanto quanto guadagno se non a volte di più… ma me ne fotto, sono sempre fuori casa e con nuovi, adorabili amici; ho una vita sociale 100 volte più attiva di prima, vedo e vivo il mare come ho sempre fatto…ho anche perso 10kg riacquistando autostima!

Ora mi chiedo: ho sbagliato? Ho fatto bene? Non so se mi accontenterò mai….